Elisa, ragazza con le ali, racconta i suoi segreti per avvicinare passerotti & co
Prendersi cura dell’ambiente e del Pianeta Terra oggi è diventato indispensabile. Per fortuna ci sono tanti modi per farlo, anche nella semplice quotidianità di tutti noi. Questa è la storia di Elisa, da sempre sensibile al mondo degli uccelli. La sua capacità di comunicare con i volatili è un dono speciale che vanta illustri precedenti, tipo San Francesco di Assisi o…Biancaneve perché no? Ma lei è una semplice e bella ragazza siciliana che vive la realtà di oggi e lavora come make up artist. Qui ci racconta i suoi segreti per avvicinare passerotti & co..
Elisa, raccontaci cosa ti attira nelle creature alate
Ammiro il loro modo di essere liberi e indipendenti, molto più degli animali domestici. Con i volatili devi entrare in sintonia, se non ti accettano non è con le coccole che li conquisti. Il loro è un mondo misterioso in cui mi piace entrare a piccoli passi. Poi hanno comportamenti “umani” che ti sorprendono. Come Zafi, il mio pappagallino. A volte si impossessa di certi oggetti che diventano suoi e, se voglio riprenderli, mi morde. Allora lo sgrido e poi è tutto affettuoso. Oppure quando sono al telefono con qualcuno è geloso e inizia a cinguettare per attrarre l’attenzione.
Il tuo incontro più emozionante?
Quello con Hope, un piccolo di cincia che un giorno mi ritrovo sul balcone, probabilmente uscito da un nido. Vedo questa pallina morbida gialla e blu, nica nica come diciamo in Sicilia, tenerissima con i suoi occhietti vispi. L’ho messo in un cestino e nutrito con i vermetti dei pesci.
Mi sono documentata, sai? Le cince sono uccelli selvatici e non si avvicinano facilmente a noi, ma lui ha avuto fiducia. Comunicavamo, lo chiamavo, mi rispondeva e si accoccolava vicino a me, poi dormiva al mio fianco. Usciva dalla finestra ma poi tornava sempre.
E come è finita?
Dopo qualche mese si è ammalato agli occhi, l’ho portato dal veterinario ma purtroppo non ce l’ha fatta…E’ sempre nel mio cuore.
E Zafi invece è sempre con te
Certo, lo adoro! Per questo pappagallino ho addobbato una gabbietta con fiori e pizzi, è la sua casa e lui ne è molto geloso. Ma è aperta, può entrare e uscire quando vuole. Gli piace, credo, perché da lì vede il mare.
Quindi vola per casa…
Sì, lui vuole stare in giro, e diciamo che mi lascia un po’ di “regalini”. Ma so dove va e pulisco. Per me il suo senso di libertà è un regalo della vita, una sensazione meravigliosa e impagabile. Se gli uccelli, che sono esseri liberi e indipendenti come i lupi (ho avuto un lupo cecoslovacco che ho amato con tutta me stessa, Hogan), ti scelgono vuol dire che ti scelgono davvero, non sono condizionati dal cibo o dal fatto di avere un posto sicuro. Per me è un priviliegio.
Ma quali sono i tuoi segreti per avvicinare i passerotti?
Be’, naturalmente non puoi importi ma li attrai con il cibo. Metto sempre dei semini nei vasi sul balcone e ora arrivano le tortore. Ormai mi riconoscono dai miei vestiti colorati e cominciano con il richiamo “eh eh”. Prima arriva una più coraggiosa, poi l’altra. E poi anche i passerotti. Io li osservo, non li tocco, però gli parlo come se fossero esseri umani. Diciamo che li rispetto. Ecco sì, forse il segreto è questo.
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