Le ultime novità green per l’insonnia
Gli estratti idroenzimatici, preparazione fitoterapica innovativa efficace e sicura, sono l’ultima novità green per l’insonnia, oltre che per molti altri disturbi. Il lockdown e le difficoltà legate all’emergenza Covid hanno peggiorato la qualità del sonno degli italiani. Lo dice una ricerca realizzata recentemente dal Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Ecco cosa fare se vuoi evitare i sonniferi
Passiflora se non riesci a prendere sonno
Le soluzioni green per l’insonnia sono diverse e mirate a seconda delle difficoltà di cui si soffre. <L’insonnia precoce, con difficoltà ad addormentarsi, è spesso legata alle tensioni di una giornata frenetica> spiega Roberto Pagnanelli, psichiatra e psicoterapeuta esperto di terapie naturali a Trieste e autore di Insonnia? No grazie! (Armando Editore) e di Sulla via dell’ayurveda (Xenia). <Ansie e preoccupazioni mantengono alti i livelli degli ormoni dell’eccitazione come l’adrenalina, nonché della dopamina, neurotrasmettitore cerebrale che stimola i pensieri a svantaggio del sonno>.
In questi casi la volontà di dormire non basta, anzi lo sforzo è controproducente. La passiflora (Passiflora incarnata), pianta di origine americana dal magnifico fiore profumato, è ricca di alcaloidi e altre sostanze che calmano l’eccitazione nervosa, favoriscono il rilassamento e un sonno naturale. Le ricerche hanno appurato che gli alcaloidi della passiflora hanno un’affinità per i recettori delle benzodiazepine, potenti tranquillanti.
Estratti idroenzimatici ultima frontiera della fitoterapia
<Questo e gli altri rimedi sono consigliati in estratto idroenzimatico o EIE, una preparazione fitoterapica innovativa che garantisce elevate biodisponibilità e sicurezza> spiega Pagnanelli. L’estratto idroenzimatico è ottenuto mettendo la pianta in acqua a contatto con enzimi specifici che facilitano l’estrazione dei principi attivi del fitocomplesso. Diversamente dalle tinture madri non contiene alcol e solventi. Le dosi consigliate: 20 gocce di estratto idroenzimatico tre volte al giorno in poca acqua per almeno un mese. L’efficacia degli EIE è stata documentata da uno studio osservazionale in aperto condotto su 12 ospiti di residenze per anziani in Piemonte, utilizzando EIE di melissa per affrontare problemi di agitazione e insonnia. Il trattamento ha portato dopo poche settimane ha un miglioramento dei sintomi e alla diminuzione dei farmaci sedativi e ipnoinducenti come le benzodiazepine.
Withania se non dormi per ansia e stress
Tra le soluzioni green per l’insonnia c’è la radice di withania (Withania somnifera), nota anche con il nome sanscrito di ashwagandha: è usata da millenni nella medicina ayurvedica, ed è riconosciuta anche dall’OMS come rimedio antistress. <Oggi gli studi confermano la sua attività rilassante a livello psicoemozionale> dice Pagnanelli. <La withania è considerata una pianta ad attività tonico-adattogena. Significa che aiuta ad ‘adattarsi’ alle diverse situazioni della vita, anche transitorie come lutti, separazioni, nuovo lavoro, preoccupazioni economiche, di salute o sul piano affettivo o esistenziale>.
Momenti in cui, nonostante abbiamo bisogno di recuperare energie con il sonno (e non dimentichiamo che dormire bene è essenziale per attivare le difese immunitarie contro virus e batteri) , questo è disturbato e non riposante. Inoltre la withania facilita la fase REM del sonno, quella più profonda, garantendo minori risvegli notturni e un senso di appagamento. <Nella pratica clinica osservo giornalmente dei cambiamenti non solo sul piano della qualità del sonno, ma anche della forza fisica e morale e della capacità di reazione in situazioni difficili, dove occorra dare il meglio di sé in attesa di tempi migliori> osserva lo psichiatra. Può essere assunta al dosaggio di 20 gocce di estratto idroenzimatico, per tre volte al giorno in poca acqua.
Attenzione invece ai farmaci: alcune specialità possono provocare insonnia. Sono i medicinali per la cura dell’ipertensione (alfabloccanti, betabloccanti, ace inibitori), alcuni antidepressivi, antiemicranici le le statine per abbassare il colesterolo,
Tiglio per l’insonnia psicosomatica
Un’altra pianta tipica dei nostri climi, il tiglio dai fiori profumati (Tilia platyphyllos), aiuta chi manifesta l’insonnia anche con somatizzazioni come coliti, cefalee, dolori muscolari. <E’ un rimedio molto potente, tanto che a volte il suo effetto può essere paragonato a quello di uno psicofarmaco ansiolitico (benzodiazepina) a basse dosi: tutti gli psichiatri dovrebbero conoscerlo> osserva Pagnanelli. <Molte situazioni di ansia, preoccupazione, agorafobia, attacchi di panico e insonnia nevrotica con somatizzazioni si risolvono con un’assunzione giornaliera per almeno un mese del suo estratto>.
Il tiglio ha un’azione rilassante a livello centrale e neuromuscolare. Agisce inoltre sui neuroni del sistema libico cerebrale coinvolgendo le emozioni, che si placano e diventano più facilmente gestibili. Molto spesso si associa ad una psicoterapia con effetti molto positivi>. Il tiglio permette un sonno più rapido, più piacevole con distensione che si prolunga poi nel corso della giornata. Il tutto senza effetti collaterali degni di nota. Si può usare anche nei bambini, a dosaggio più basso. Può essere assunto al dosaggio di 20 gocce di estratto idroenzimatico per tre volte al giorno in poca acqua o direttamente sotto la lingua, bevendo poi un po’ d’acqua.
Rhodiola se ti svegli presto la mattina
Il peggioramento della qualità del sonno è spesso il primo campanello d’allarme dell’inizio di una depressione. Allora l’insonnia è accompagnata da sbalzi d’umore, tristezza, incapacità di reagire e di far fronte alle necessità della vita. La radice di rhodiola (Rhodiola rosea), pianta tipica delle alte vette, è il rimedio più indicato in questi casi. <Come la whitania anche la rhodiola ha proprietà tonico-adattogene> dice lo psichiatra Roberto Pagnanelli.
<Rinnova i pensieri, calma le ossessioni, rasserena la mente, dà energia soprattutto se l’insonnia è caratterizzata da stanchezza fisica e mentale. La rhodiola stimola la produzione di serotonina, l’ormone del benessere, e potenzia in tal modo l’effetto antidepressivo. Può essere assunta al dosaggio di 20 gocce di estratto idroenzimatico al mattino e 10 dopo pranzo. Alla sera, in poca acqua, si potrà prendere nella stessa giornata la withania per potenziarne l’effetto>.
Ginepro e altre soluzioni green per l’insonnia in base dell’ora del risveglio
Vi svegliate puntualmente ogni notte alle tre? Per la medicina cinese una ragione c’è: l’energia, che di notte percorre tutto il corpo per rigenerare gli organi, in quelle ore tocca il fegato. Se nel check si imbatte in uno squilibrio, ecco che ci si sveglia, magari con il mal di testa, la digestione bloccata o l’ansia, altri sintomi di disturbo epatico. <In questo caso il rimedio indicato è il ginepro, Juniperus communis > consiglia Pagnanelli.
<Risvegli costanti dalle tre alle cinque di notte indicano invece un problema di polmoni, caratterizzato anche da asma, difficoltà respiratorie, stanchezza: viene in aiuto il carpino bianco, Carpinus betulus. Dalle cinque alle sette di mattina, è in gioco il colon, con rimedio d’elezione il mirtillo rosso, Vaccinium vitis idaea. Da notare che, per la medicina cinese, polmoni e colon sono organi legati all’emozione della tristezza, dunque i risvegli di prima mattina si potrebbero spiegare anche con uno squilibrio organico a carico di questi organi.
Del resto, le ricerche più avanzate mettono in relazione la depressione con le alterazioni del microbiota intestinale>. Le piante, tutte in estratti idroenzimatici, si prendono sempre in dosi di 20 gocce tre volte al giorno in poca acqua o direttamente sotto la lingua, bevendo poi un po’ d’acqua.
©Riproduzione riservata